mercoledì 31 ottobre 2012

Sforzatevi di entrare nella porta stretta .la realtà diventa trasparente attraverso l'esperienza. Fare esperienza è entrare nella realtà della conoscenza vera di Dio


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domenica 28 ottobre 2012

Angelus, 28 ottobre 2012, Benedetto XVI

Angelus, 28 ottobre 2012, Benedetto XVI

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 28 ottobre 2012

[Video]

 

Cari fratelli e sorelle!

Con la Santa Messa celebrata stamani nella Basilica di San Pietro, si è conclusa la XIII Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Per tre settimane ci siamo confrontati sulla realtà della nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana: tutta la Chiesa era rappresentata e, dunque, coinvolta in questo impegno, che non mancherà di dare i suoi frutti, con la grazia del Signore. Prima di tutto però il Sinodo è sempre un momento di forte comunione ecclesiale, e per questo desidero insieme con tutti voi ringraziare Dio, che ancora una volta ci ha fatto sperimentare la bellezza di essere Chiesa, e di esserlo proprio oggi, in questo mondo così com'è, in mezzo a questa umanità con le sue fatiche e le sue speranze.

Molto significativa è stata la coincidenza di questa Assemblea sinodale con il 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II, e quindi con l'inizio dell'Anno della fede. Ripensare al Beato Giovanni XXIII, al Servo di Dio Paolo VI, alla stagione conciliare, è stato quanto mai favorevole, perché ci ha aiutato a riconoscere che la nuova evangelizzazione non è una nostra invenzione, ma è un dinamismo che si è sviluppato nella Chiesa in modo particolare dagli anni '50 del secolo scorso, quando apparve evidente che anche i Paesi di antica tradizione cristiana erano diventati, come si suol dire, «terra di missione». Così è emersa l'esigenza di un annuncio rinnovato del Vangelo nelle società secolarizzate, nella duplice certezza che, da una parte, è solo Lui, Gesù Cristo, la vera novità che risponde alle attese dell'uomo di ogni epoca, e dall'altra, che il suo messaggio chiede di essere trasmesso in modo adeguato nei mutati contesti sociali e culturali.

Che cosa possiamo dire al termine di queste intense giornate di lavoro? Da parte mia, ho ascoltato e raccolto molti spunti di riflessione e molte proposte, che, con l'aiuto della Segreteria del Sinodo e dei miei Collaboratori, cercherò di ordinare ed elaborare, per offrire a tutta la Chiesa una sintesi organica e indicazioni coerenti. Fin da ora possiamo dire che da questo Sinodo esce rafforzato l'impegno per il rinnovamento spirituale della Chiesa stessa, per poter rinnovare spiritualmente il mondo secolarizzato; e questo rinnovamento verrà dalla riscoperta di Gesù Cristo, della sua verità e della sua grazia, del suo «volto», così umano e insieme così divino, sul quale risplende il mistero trascendente di Dio.

Affidiamo alla Vergine Maria i frutti del lavoro dell'Assise sinodale appena conclusa. Lei, Stella della nuova evangelizzazione, ci insegni e ci aiuti a portare a tutti Cristo, con coraggio e con gioia.


APPELLO

Comincio con un appello.

Nei giorni scorsi un devastante uragano, che si è abbattuto con particolare violenza su Cuba, Haiti, la Giamaica e le Bahamas, ha causato vari morti e ingenti danni, costringendo numerose persone a lasciare le proprie case. Desidero assicurare la mia vicinanza e il mio ricordo a coloro che sono stati colpiti da questo disastro naturale, mentre invito tutti alla preghiera e alla solidarietà, per alleviare il dolore dei familiari delle vittime e offrire aiuto alle migliaia di danneggiati.


Dopo l'Angelus

Chers pèlerins francophones, alors que s'achèvent les travaux du Synode pour la nouvelle évangélisation, la parole du Christ nous invite à la confiance et à l'acte de foi en Lui. Celui qui croit ne peut garder pour lui la Bonne Nouvelle du salut. Le Seigneur a confié à tous ses disciples la responsabilité d'annoncer l'Évangile parmi tous les peuples. Puisse l'Esprit Saint rendre votre témoignage lumineux afin que beaucoup découvrent et suivent le Christ, Rédempteur de l'homme. Que la Vierge Marie, Mère de l'Église, vous accompagne sur les chemins qui conduisent vers son Fils !

I greet all the English-speaking visitors present for this Angelus prayer. In today's Gospel, Jesus grants sight to the blind man with the words: "Your faith has saved you". As we mark the end of the Synod on the new evangelization, let us renew both our faith in Christ and our commitment to the spread of his Gospel of healing and joy. God bless you and your families!

Einen herzlichen Gruß richte ich an die Gäste aus den Ländern deutscher Sprache. Mit der heutigen Meßfeier in der Petersbasilika habe ich zusammen mit den Synodenvätern und vielen Gläubigen die XIII. Ordentliche Generalversammlung der Bischofssynode zur „Neuen Evangelisierung und Weitergabe des christlichen Glaubens" beendet. Wir haben voller Freude im Hallelujavers gesungen: „Unser Retter Jesus Christus hat dem Tod die Macht genommen und uns das Lebens gebracht durch das Evangelium." Liebe Brüder und Schwestern! In der Gewißheit, daß der Herr lebt und uns nahe ist, wollen wir unseren Glauben freudig, mit Mut und mit Begeisterung in die Welt hinaus tragen! Gott segne euch alle.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana, en particular a los miembros de la Hermandad del Señor de los Milagros de Roma. Al concluir la Asamblea General ordinaria del Sínodo de los Obispos, dedicada al tema de la nueva evangelización, invito a todos a intensificar la oración para que este evento eclesial produzca abundantes frutos en la vida de la Iglesia. Encomiendo este deseo a la amorosa intercesión de María Santísima, y reitero mi exhortación a dirigirse a Ella cada día con el rezo del Santo Rosario, confiándole todas nuestras dificultades, retos y alegrías, para que los presente a su Hijo Jesucristo, luz del mundo y esperanza del hombre. Feliz Domingo.

Dirijo agora uma calorosa saudação aos peregrinos de língua portuguesa, e de modo especial ao grupo vindo do Brasil - das dioceses de Guaxupé, São João da Boa Vista e Jundiaí. Ao concluir a Sínodo sobre a Nova Evangelização, confio à Virgem Santíssima os seus frutos e peço-Lhe que guie e proteja maternalmente os vossos passos ao serviço do anúncio e testemunho da Boa Nova de Jesus Cristo! A minha Bênção desça sobre vós, vossas famílias e comunidades cristãs.

Lepo pozdravljam vernike iz Idrije v Sloveniji! V tem letu vere naj vas romanje na grobove apostolov Petra in Pavla utrdi v vaši osebni veri, da boste doma in v družbi pričevali za Kristusa ter še bolj zavzeto sodelovali v župnijskem življenju. Naj vas spremlja moj blagoslov!

[Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli provenienti da Idrija in Slovenia! In questo Anno della fede, il pellegrinaggio alle tombe dei Santi Apostoli Pietro e Paolo vi rafforzi nella vostra fede personale affinché testimoniate Cristo, sia in famiglia sia nella società e, con zelo sempre maggiore, continuiate il vostro impegno nella vita della Parrocchia. Vi accompagni la mia benedizione!]

Bracia i Siostry, dzisiaj rano zakończył się Synod Biskupów. Przypomniał on, że nowa ewangelizacja jest zadaniem nas wszystkich, domaga się od nas wzrostu w gorliwości, odrodzenia życia sakramentalnego, powrotu do praktyk religijnych ze strony tych, którzy oddalili  się od Kościoła, głoszenia orędzia Chrystusa wszystkim, którzy Go jeszcze nie znają. Niech Boży Duch ożywi nasze serca mocą wiary, obudzi potrzebę trwania w bliskości z Bogiem. Na realizację tych ważnych zadań z serca wam błogosławię.

[Fratelli e sorelle, si è concluso stamani il Sinodo dei Vescovi. Esso ha ricordato che la nuova evangelizzazione è compito di ognuno di noi, esige da noi l'intensificazione nello zelo, la rinascita della vita sacramentale, il ritorno alle pratiche di pietà da parte di coloro che si sono allontanati dalla Chiesa, l'annunzio del messaggio di Cristo a tutti coloro che non lo conoscono. Lo Spirito di Dio ravvivi il nostri cuori con la forza della fede, desti il bisogno di rimanere nella vicinanza con Dio. Per la realizzazione di questi importanti impegni vi benedico di cuore.]

E infine rivolgo un saluto cordiale a tutti i pellegrini di lingua italiana, in modo particolare ai gruppi parrocchiali, alle famiglie, ai giovani. Assicuro un ricordo nella preghiera per le popolazioni della Basilicata e della Calabria che hanno subito un terremoto nei giorni scorsi. A tutti auguro una buona domenica e anche una buona festa di Tutti i Santi. Buona domenica. Grazie!

 

© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana

 



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sabato 20 ottobre 2012

Smettiamo di leggere gente come Saviano, Eco, Camilleri | Tempi.it

Perché (per ora) smettiamo di leggere gente come Saviano, Eco, Camilleri

Dice Milena Gabanelli al Corriere della Sera che «il nazismo è cominciato così». È vero. Ha ragione. Però non è cominciato, il nazismo, con un mancato emendamento al ddl anticorruzione che avrebbe dovuto coprire la libertà di diffamare senza pagare dazio, come vorrebbe la Gabanelli e lo showbiz dei puri e dell'anticorruzione. È cominciato, il nazismo, con l'informazione di Joseph Goebbels (Ministro della Propaganda del Terzo Reich dal 1933 al 1945) che si diede l'obiettivo e la libertà di diffamare e di perseguitare chiunque si opponesse al governo "dei puri e dell'anticorruzione".

Ora, siccome all'epoca del nazismo in Germania c'è un certa comunità di individui, gli ebrei, che si distinguono per originalità culturale, intraprendenza, efficienza, laboriosità, fare politico e qualità professionali eccellenti in ogni ambito della società, ecco che, secondo l'informazione "dei puri e dell'anticorruzione", gli ebrei devono essere raccontati nei giornali come dei corrotti e caricaturati nelle vignette dei videogiornali, come esseri dai volti deformi e ghignanti (ricorda qualcosa?). A questi esseri non si deve portare altro che sberleffo e disprezzo. Meritano odio e liquidazione.

Il mite nazismo italiano è cominciato così. Non come dice Milena Gabanelli con un mancato emendamento a un ddl anticorruzione in Senato. È cominciato, per parafrasare l'osservazione di Finkielkraut sull'incapacità dell'ideologia a pensare oltre lo schema binario dell'alternativa unica, col circuito mediatico-giudiziario che ripete ossessivamente solo due parole: "corruzione" (i politici, tutti i politici); la "vittime" (i cittadini, tutti i cittadini).

Finkielkraut dice che «la tendenza spontanea dell'ideologia è di dividere gli esseri umani in due categorie: da un lato coloro che agiscono, responsabili dei loro atti e quindi accusabili; dall'altro coloro che reagiscono, la causa dei loro atti rimane esterna a loro stessi e quindi sono innocenti. Essi godono dell'immunità del prefisso "re". Essi re-agiscono e re-sistono». Anzi. «Resistono, resistono, resistono» (F.S. Borrelli, capo procuratore di Mani Pulite).

Come fa dunque a vincere l'informazione "dei puri e dell'anticorruzione" e ad arrivare l'epoca che l'ebrea Hannah Arendt chiama "l'epoca della banalità del male"? Vince e arriva col funzionario che obbedisce solo alle leggi di uno Stato. Con magistrati che interpretano la legalità come una "lotta" contro i corrotti. Con i giornalisti che sanno contare solo fino a due.

Vince grazie al crollo di una Repubblica (Weimar, 1919-1933), avvenuto sotto il peso di una grande crisi economica e a causa di una grande debolezza della politica. Vince e arriva, infine, grazie all'allineamento degli intellettuali (di destra e di sinistra) alla propaganda "dei puri e dell'anticorruzione". Scrisse la sopravvissuta al nazismo: «Tra gli intellettuali l'allineamento – Gleichshaltung – era la regola. E non l'ho dimenticato». E così anche noi, per adesso, smettiamo di leggere intellettuali come Saviano, Eco, Camilleri… Così, tanto per cercare di collaborare a non perdere, un giorno, la libertà di dimenticarli.


Categorie: Cultura
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martedì 9 ottobre 2012

Fwd: Lo Straniero - Il blog di Antonio Socci



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Inizio messaggio inoltrato:

Da: lo Straniero <antonio.socci.web@gmail.com>
Data: 08 ottobre 2012 09:09:03 CEST
A: mpoloni@yahoo.com
Oggetto: Lo Straniero - Il blog di Antonio Socci

lo Straniero

Lo Straniero - Il blog di Antonio Socci


IL GIARDINO DELLA GIOVINEZZA CHE IL MONDO NON CONOSCE

Posted: 06 Oct 2012 11:59 PM PDT

Ricordate quel milione di giovani, per l'anno santo del 2000, a Roma, attorno a papa Wojtyla? Cantavano "Jesus Christ, you are my life". I giornali laici li sbeffeggiarono dicendo che in realtà quella era una fede di facciata, superficiale.

Era vero? Che ne è di loro?

Chiara Corbella è la risposta. La sua storia sta commuovendo il mondo. Chiara è una bella ragazza nata a Roma nel 1984. La sua famiglia, credente, frequenta il "Rinnovamento carismatico cattolico" in cui anche lei è cresciuta.

A 18 anni, nel 2002, durante un pellegrinaggio a Medjugorje, conosce Enrico, si innamora e dopo pochi mesi sono fidanzati.

E' un rapporto vivace e turbolento, fatto pure di rotture, stando al suo racconto. La vicinanza dei frati francescani aiuta i due giovani a fare le scelte decisive.

Si sposano il 21 settembre 2008 ad Assisi. Presto Chiara si trova incinta. Ma qui accade il primo dramma. Maria, la bambina che porta in grembo, ha una grave malformazione per la quale non potrà vivere al di là della nascita.

Chiara ed Enrico decidono egualmente di accoglierla, anzi con un amore più grande, sebbene molti si stupissero e suggerissero un aborto terapeutico.

La bambina nasce, ma muore dopo trenta minuti. Quel giorno Chiara disse ai suoi che non importava la durata di una vita: per lei quella mezz'ora con sua figlia era stata uno dei doni più preziosi della sua esistenza.

"Ho pensato alla Madonna" ricorda Chiara "anche a lei il Signore aveva donato un Figlio che non era per lei, che sarebbe morto e lei avrebbe dovuto vederlo morire sotto la croce. Questa cosa mi ha fatto riflettere sul fatto che forse non potevo pretendere di capire tutto e subito e forse il Signore aveva un progetto che io non riuscivo a comprendere".

Presto arriva una seconda gravidanza. Incredibilmente anche stavolta si annunciano malformazioni gravi e i due giovani si preparano egualmente ad accogliere Davide come il loro bimbo amato.

Poi si scopre che anche lui non avrebbe potuto sopravvivere dopo la nascita.

Più avanti, nel gennaio 2011, Chiara, in un incontro pubblico dirà: "Il Signore ha voluto donarci dei figli speciali, Maria e Davide, ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita. Ci ha permesso di abbracciarli, battezzarli e consegnarli nelle mani del Padre in una serenità e gioia sconvolgenti".

Quel giorno aggiunse una cosa che sconvolse tutti, una nuova gravidanza e una diagnosi di tumore per lei:

"Ora ci ha affidato questo terzo figlio, Francesco che sta bene e nascerà tra poco, ma ci ha chiesto anche di continuare a fidarci di Lui, nonostante un tumore che ho scoperto poche settimane fa che cerca di metterci paura del futuro. Ma noi continuiamo a credere che Dio farà anche questa volta cose grandi".

Il piccolo Francesco è nato sano nel maggio del 2011. Chiara – per non perdere il figlio – ha deciso di non curarsi come il carcinoma richiedeva. Solo dopo il parto ha affrontato l'operazione e le dolorose chemioterapie, nella speranza di essere ancora in tempo.

Invece il mercoledì santo di quest'anno ha saputo dai medici che il tumore aveva vinto e lei era in pratica una malata terminale. Chiara è morta a 28 anni il 13 giugno di quest'anno. In una lettera al suo piccolo Francesco ha scritto: "Vado in cielo ad occuparmi di Maria e Davide e tu rimani con il papà. Io da lì prego per voi".

Poco prima della "nascita al cielo" Chiara ha ringraziato: "Vi voglio bene! A tutti!".

Il funerale non è stato un funerale. C'erano più di mille persone. C'era la foto del bel volto di Chiara la quale ha voluto che a ciascuno fosse dato il segno di una vita che comincia: infatti tutti hanno avuto un vasetto con una pianticina.

Il cardinale Vallini, Vicario del Papa, ha detto: "abbiamo una nuova Gianna Beretta Molla".

Si riferiva alla giovane dottoressa morta nel 1962 e canonizzata nel 2004 da Giovanni Paolo II. Anche lei, incinta, avendo scoperto un tumore all'utero, rifiutò le cure che avrebbero fatto male al bambino che portava in grembo e dopo il parto morì.

Un paragone impressionante. Chiara è proprio una ragazza dei nostri giorni. Su Youtube c'è un filmato di venti minuti dove, col suo simpatico accento romano, racconta l'inizio della sua vicenda.

A un certo punto dice: "Il Signore mette la verità dentro ognuno di noi, non c'è possibilità di fraintendere".

Il marito Enrico, richiesto di spiegare oggi queste parole di Chiara, ha detto:

"Quella frase si riferisce al fatto che il mondo di oggi, secondo noi, ti propone delle scelte sbagliate di fronte all'aborto, di fronte a un bimbo malato, di fronte a un anziano terminale, magari con l'eutanasia…

Il Signore risponde con questa nostra storia che un po' si è scritta da sola: noi siamo stati un po' spettatori di noi stessi, in questi anni. Risponde a tante domande che sono di una profondità incredibile.

Il Signore, però, risponde sempre molto chiaramente: siamo noi che amiamo filosofeggiare sulla vita, su chi l'ha creata, e quindi alla fine ci confondiamo da soli volendo diventare un po' padroni della vita e cercando di sfuggire dalla Croce che il Signore ci dona. In realtà" ha continuato Enrico "questa Croce, se la vivi con Cristo, non è brutta come sembra.

Se ti fidi di Lui, scopri che in questo fuoco, in questa Croce non bruci e che nel dolore c'è la pace e nella morte c'è la gioia".

Poi ha detto:

"Quando vedevo Chiara che stava per morire, ero ovviamente molto scosso. Quindi ho preso coraggio e poche ore prima gliel'ho chiesto.

Le ho detto: 'Chiara, amore mio, ma questa croce è veramente dolce come dice il Signore?'. Lei mi ha guardato, mi ha sorriso e con un filo di voce mi ha detto: 'Sì, Enrico, è molto dolce'. Così, tutta la famiglia, noi non abbiamo visto morire Chiara serena: l'abbiamo visto morire felice, che è tutta un'altra cosa".

Il padre di Chiara, Roberto, imprenditore, che aveva un incarico in Confindustria, quando ha saputo che le chemio per la figlia non avevano dato risultato positivo, ha scritto una lettera con la quale annunciava di ritirarsi da quell'incarico per stare più vicino alla famiglia "ma anche per fare una scelta di vita: aiutare il prossimo".

In una toccante testimonianza a TV2000 (anch'essa reperibile su Youtube) ha raccontato che, paradossalmente, quando, a Pasqua, hanno saputo che non c'era più niente da fare è iniziato "un periodo splendido per la nostra famiglia… abbiamo vissuto insieme come mai… tutti uniti per cercare salvezza di Chiara… che stando alle sue parole è avvenuto in maniera diversa".

Il signor Roberto ha sussurrato: "ho imparato da mia figlia che non conta la durata di una vita, ma come la viviamo. Ho capito da lei in un anno più di quanto avevo capito nella mia intera esistenza e non posso sprecare questo insegnamento".

Poi ha ricordato che Chiara, vivendo "vicissitudini che avrebbero messe al tappeto chiunque, non ha subito, ma ha accettato. Lei si fidava totalmente. Era certa che se il Signore le dava da vivere una cosa voleva dire che era la cosa giusta".

Chiara suonava il violino e amava ripetere: "siamo nati e non moriremo mai più".

C'è un giardino nel mondo dove fioriscono queste meraviglie. Dove accadono cose stupende, inimmaginabili altrove. E' la Chiesa di Dio. Nessuno dei potenti e dei sapienti lo conosce.

Per loro e per i loro giornali la Chiesa è tutt'altro. I giornali strapazzano il Vaticano e Benedetto XVI per Vatileaks. I riflettori dei media sono tutti per i Mancuso, i don Gallo, gli Enzo Bianchi. O per ecclesiastici da loro ritenuti "moderni".

Ma nel luminoso giardino di Dio, che Benedetto XVI ama e irriga, fioriscono silenziosamente giovani come Chiara. Non solo nelle terre dove il nome cristiano è bandito come il Pakistan, la Cina, Cuba o l'Arabia Saudita. Ma anche tra noi.

In quel giardino Gesù passa davvero, affascina e chiama anche questa generazione e noi vediamo i figli diventare gli amici del Salvatore del mondo. Sono invisibili ai media, ma grandi agli occhi di Dio.

 

Antonio Socci

Da "Libero", 7 ottobre 2012

Per parlarne vedi Facebook: "Antonio Socci pagina ufficiale"