giovedì 24 gennaio 2013

CL: preoccupanti le dichiarazioni contenute nell'ordinanza del Gip sulla vicenda Kaleidos - Comunicati stampa

CL: preoccupanti le dichiarazioni contenute nell'ordinanza del Gip sulla vicenda Kaleidos

Comunione e Liberazione esprime forte preoccupazione dopo aver letto alcune affermazioni contenute nella ordinanza di arresto, per la vicenda degli appalti per il noleggio di auto in Lombardia, da ieri pomeriggio presente per esteso nella rete, ed anche ampiamente riportate dai mezzi di informazione.
In particolare, affermazioni quali: «Non appare affatto casuale il fatto che i rapporti (…) siano anche quelli connotati dalla comune adesione/condivisione ideologica al gruppo di CL… L'idea, che andrà approfondita in maniera attenta, è che proprio questa appartenenza sorregga atteggiamenti di mutuo sostegno che… si traducono in comportamenti che costituiscono reati… Comportamenti ben più pericolosi della banale corruzione per denaro, perché radicati su un sentire comune che non ha "prezzo"».
La considerazione che l'appartenenza a una realtà ecclesiale sarebbe di per sé foriera di comportamenti illeciti secondo un principio di causalità, ci sembra portatrice di grave pregiudizio dei principi inviolabili contenuti nel dettato costituzionale: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (art. 2).
"Il sentire comune che non ha prezzo" deve continuare ad essere la libera e spontanea espressione della profonda socialità che caratterizza la persona stessa e che la Costituzione riconosce.
Sarebbe stata sufficiente l'affermazione del Procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che durante la conferenza stampa di ieri, 22 gennaio 2013, ha sottolineato che le responsabilità sono "personali" e non si attribuiscono ai gruppi, come riferisce la Repubblica di oggi nell'articolo di pag. 17.


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