lunedì 14 marzo 2011

I Domenica di Quaresima quella del combattimento spirituale

Il Papa all'Angelus: lottare contro il peccato e salvare il peccatore



Il Papa, oggi all’Angelus in Piazza San Pietro, ricordando l’odierna Prima Domenica di Quaresima, ha invitato a cercare la vera libertà, riscoprendo il senso del peccato, “causa profonda di ogni male”. La vera lotta è contro lo spirito del male: bisogna opporsi al peccato, dunque, e salvare il peccatore. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

La Quaresima costituisce nella Chiesa un itinerario spirituale di preparazione alla Pasqua. “Si tratta – ha affermato il Papa - di seguire Gesù che si dirige decisamente verso la Croce, culmine della sua missione di salvezza”:

“Se ci domandiamo: perché la Quaresima? perché la Croce?, la risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male” .

“Ma questa affermazione – ha proseguito - non è affatto scontata, e la stessa parola ‘peccato’ da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell’uomo”:

“In effetti è vero: se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal 'senso di colpa' come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio”.

“Di fronte al male morale – ha spiegato Benedetto XVI - l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore”:

“Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Per salvare l’umanità, Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico, a partire dalla liberazione dall’Egitto. Dio è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per condurli alla libertà. E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato”.

Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: “per liberare gli uomini dal dominio di Satana, ‘origine e causa di ogni peccato’. Lo ha mandato nella nostra carne mortale – ha sottolineato il Papa - perché diventasse vittima di espiazione, morendo per noi sulla croce”:

“Contro questo piano di salvezza definitivo e universale, il Diavolo si è opposto con tutte le forze, come dimostra in particolare il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto, che viene proclamato ogni anno nella Prima Domenica di Quaresima. Infatti, entrare in questo Tempo liturgico significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare – sia come singoli, sia come Chiesa – il combattimento spirituale contro lo spirito del male”.

Esercizi di Quaresima:Prendere coscienza del personale cammino di santità

Seconda giornata di esercizi spirituali quaresimali in Vaticano. L'intervista al predicatore, padre Léthel



Benedetto XVI e la Curia Romana sono impegnati oggi nella seconda giornata di esercizi spirituali della Quaresima. Una giornata caratterizzata da temi mariani, ma non solo, in rapporto a Giovanni Paolo II. Il titolo della prima delle tre riflessioni proposte dal predicatore – il carmelitano scalzo padre François-Marie Léthel – recita così “La grande scienza dei santi” (S. Luigi Maria de Monfort) in Cielo come in Terra: Scientia beata, scientia fidei, scientia amoris (dalla Fides et Ratio alla Novo Millennio Ineunte). La seconda meditazione riguarderà il Totus Tuus cristocentrico e mariano di Karol Wojtyła, come filo conduttore di tutta la sua vita (Gv 19, 25-27 e Lettera ai Religiosi e alle Religiose delle Famiglie Monfortane dell’8 dicembre 2003), mentre La terza meditazione tratterà dello splendore della carità, della fede e della speranza vissute da Giovanni Paolo II con Maria Santissima. Durante la settimana di esercizi spirituali, che termineranno sabato prossimo, sono sospese tutte le udienze del Papa, compresa l'udienza generale del mercoledì. Amedeo Lomonaco ha chiesto a padre Léthel con quale spirito si sia preparato per questi esercizi spirituali:RealAudioMP3

R. - Mi sono immerso nella preghiera, ho detto di sì. Il grande avvenimento era la Beatificazione di Giovanni Paolo II, e dunque dovevo impostare questo corso di esercizi come una preparazione spirituale alla Beatificazione di Giovanni Paolo II. Per me, dunque, questa è una missione, una cosa che viene da Dio. Mi sento molto piccolo dinanzi a questo, ma mi affido al Signore ed anche alla Madonna.

D. – Perché ha scelto come tema degli esercizi “La luce di Cristo nel cuore della Chiesa, Giovanni Paolo II e la teologia dei Santi”?

R. - Da tanti anni studio i Santi. Questo tema della santità è da sempre stato al centro di tutta la mia ricerca teologica. I Santi sono i grandi testimoni della santità della Chiesa e dunque, attraverso la loro testimonianza, la loro riflessione, la loro esperienza, risplende la luce di Cristo. Giovanni Paolo II è il Papa della santità e la sua Beatificazione è il riconoscimento ufficiale della sua santità. E’ il Papa che ha proclamato più Santi e Beati. E’ il Pontefice che ha presentato i Santi non solo come esempi di perfezione cristiana, ma anche come teologi nel senso più alto, come conoscitori di Dio. Li ha presentati come portatori, nel mondo di oggi, di questa luce di Cristo.

D. - Come si svilupperanno le sue meditazioni?

R. - Già la Tipografia vaticana ha preparato, per i partecipanti, un libretto molto bello ed ha messo sulla copertina un dipinto del Beato Angelico, che rappresenta il girotondo dei Santi. I Santi del cielo si danno la mano l’un l’altro. Per me quest’immagine è l’icona di questi esercizi. Si parte quindi da Giovanni Paolo II: è lui che, nella grazia della sua Beatificazione, guida questo girotondo e dà immediatamente la mano ai due Santi più legati a lui. Innanzitutto a San Luigi Maria Grignion di Montfort, che ha ispirato il suo “Totus Tuus”. Subito dopo dà la mano a Santa Teresa di Lisieux, che Giovanni Paolo II aveva proclamato “Dottore”, esperta della scienza dell’amore. Santa Teresa di Lisieux dà la mano ai due grandi Dottori della scienza della fede, che sono Anselmo e Tommaso, che Giovanni Paolo II citava nella “Fides et Ratio”. Ho voluto anche integrare con due Sante della fine del Medioevo: Santa Caterina da Siena e Santa Giovanna d’Arco che hanno vissuto un momento molto drammatico per il mondo e per la Chiesa. C’erano allora tanti problemi, tante ferite. Ci saranno poi due laiche: la venerabile Concita Armida de Cabrera, una grande mistica, e la Beata Chiara Luce Badano, morta nel 1990, che è anche la prima Beata del Movimento dei Focolari. Finiremo con la Festa di San Giuseppe, il 19 marzo. L’ultima meditazione è proprio dedicata a San Giuseppe, il patrono del Battesimo del Papa. Il girotondo si concluderà con lui.

D. - Quanto è importante questa sua esperienza per la comunità dei Carmelitani scalzi?

R. - Questa scelta del Papa di certo mi ha toccato personalmente, ma è stata anche motivo di grande gioia per i miei confratelli. E’ dunque una cosa che viviamo in comunità. Tutto l’Ordine del Carmelo, le Carmelitane, pregano per il Papa ma anche per il predicatore carmelitano. E’ una cosa che coinvolge veramente tutta la famiglia carmelitana.

D. - Coinvolge tutta la famiglia carmelitana e coinvolge tutta la comunità di fedeli. Cosa augura ai fedeli per questa Quaresima 2011?

R. - Auguro di prendere una più viva coscienza della loro vocazione alla santità. Troppe volte i fedeli pensano che i Santi siano un po’ come gli extraterrestri, cioè persone senza difetti, mentre invece non è così. I Santi erano persone come noi, con i loro limiti, le proprie ferite, avevano commesso anche loro dei peccati, ma ad un certo punto hanno deciso di seguire Gesù fino in fondo. Questo è ciò che auguro a tutto il popolo di Dio, per prepararsi anche a questo grande avvenimento che sarà davvero un qualcosa di grande per tutti: la Beatificazione di Giovanni Paolo II. Ci si deve preparare prendendo più coscienza della vocazione personale alla santità e facendo dei passi avanti nella preghiera, nella vita cristiana, nella carità verso gli altri. (vv)