venerdì 13 settembre 2013

Siria. Maalula: la morte "in odium fidei" del giovane Sarkis - Radio Vaticana

Siria. Maalula: la morte "in odium fidei" del giovane Sarkis - Radio Vaticana

Soldati dell'esercito regolare sono entrati a Maalula, il villaggio cristiano attaccato nei giorni scorsi e preso da gruppi islamisti. Secondo fonti locali contattate dall'agenzia Fides, ai soldati si sono affiancati giovani cristiani del villaggio che sono sotto il fuoco dei cecchini, appostati nelle case. L'impresa di liberarlo dalle ultime sacche di resistenza si preannuncia molto ardua, per la struttura stessa del villaggio, dove le case sono arroccate sulle pendici della montagna. Per i cristiani di Maalula, è già "terra di martiri". Grazie a una testimone oculare, una donna cristiana (anonima per motivi di sicurezza), attualmente in ospedale a Damasco, all'agenzia Fides ha ricostruito nel dettaglio la sorte dei tre cristiani uccisi a Maalula. Le loro esequie si sono celebrate il 10 settembre a Damasco, nella cattedrale greco-cattolica, in una celebrazione presieduta dal patriarca melkita Gregorio III Laham, alla presenza di vescovi di altre confessioni. Secondo quanto racconta a Fides la donna, i gruppi armati sono penetrati il 7 settembre in molte case dei civili, distruggendo e terrorizzando, colpendo tutte le immagini sacre. In una casa vi erano tre uomini greco cattolici Mikhael Taalab, suo cugino Antoun Taalab, Sarkis el Zakhm, nipote di Mikhael, e la donna, loro parente, che racconta l'episodio. Gli islamisti hanno intimato a tutti i presenti di convertirsi all'islam, pena la morte. Sarkis ha risposto con chiarezza: "Sono cristiano e se volete uccidermi perchè sono cristiano, fatelo". Il giovane è stato ucciso a sangue freddo, con gli altri due. La donna è rimasta ferita ed è salva per miracolo, in seguito condotta in ospedale a Damasco. "Quello di Sarkis è un vero martirio, una morte in odium fidei", dice a Fides suor Carmel, fra i cristiani di Damasco che assistono gli sfollati di Maalula. I presenti al funerale erano molto commossi. Oggi gli sfollati di Maalula, in maggioranza a Damasco, rimarca la suora, "chiedono solo di poter tornare alle proprie case, in pace e sicurezza". Secondo quanto appreso da Fides, i religiosi, uomini e donne, tuttora presenti a Maalula, sono sani e salvi. Le suore greco ortodosse del convento di Santa Tecla sono state "assediate" e sono rimaste nella paura per diversi giorni, mentre i gruppi armati minacciavano di fare irruzione nel convento. Dalle strutture sono state rimosse le croci e molte case dei civili sono state saccheggiate. (R.P.)


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