giovedì 15 gennaio 2009

E' compiendo bene il proprio dovere che ogni battezzato realizza la propria vocazione alla santità.

Attraverso la "polizia" il papa ci parla a tutti di come rispondere alla vocazione alla santità nel quotidiano
Cari funzionari ed agenti, alla luce di questa salda speranza, il nostro quotidiano lavoro, qualsiasi esso sia, assume un significato e valore diverso, perché lo ancoriamo a quei valori perenni umani e spirituali, che rendono la nostra esistenza più serena ed utile ai fratelli. Per quanto, ad esempio, concerne la vostra opera di vigilanza, essa può essere vissuta come missione. Un servizio al prossimo, concernente l'ordine e la sicurezza e, in pari tempo, un'ascesi personale, per così dire, una costante vigilanza interiore che esige di ben armonizzare la disciplina e la cordialità, il controllo di sé e la vigile accoglienza dei pellegrini e dei turisti che vengono in Vaticano. E tale servizio fatto con amore diventa preghiera, preghiera ancor più gradita a Dio quando il vostro lavoro risulta poco gratificante, monotono e faticoso, specialmente nelle ore notturne o nei giorni in cui il clima si fa pesante. Ed è compiendo bene il proprio dovere che ogni battezzato realizza la propria vocazione alla santità. (©L'Osservatore Romano - 16 gennaio 2009)