mercoledì 30 novembre 2011

Meditatio

Per oggi san ANDREA


Meditatio
Mt 4 "seguitemi vi faró pescatori di uomini" - il mondo come parabola
Il pescatore s. Andrea come parabola per me
La storia come parabola per me da interpretare.
Interpretazione come cammino e fatica per raggiungere la vetta del significato di ciò che accade.
Quindi interpretazione come luogo dove gioca la libertà ; dove sono io l'interprete e se non fosse così non sarebbe mia la sequela al cammino di scoperta e raggiungimento della felicità.
Tutto il mondo è parabola per essere interpretata con il codice giusto di interpretazione.
Il codice è Gesù , è Lui che ci fa vedere la nostra situazione, ce la spiega e ce la compie per quello che manca all'esigenza del nostro cuore.
La storia , i segni ,ciò che accade come segni suoi che vanno interpretati con la sua parola.

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mercoledì 16 novembre 2011

Caro Silvio Berlusconi,

Bellissima lettera ideale di Assuntina Morresi sul sito Stranocristiano.it


Caro Silvio Berlusconi,

sono una qualsiasi dei milioni dei tuoi elettori.

Ho visto le immagini di stasera: quattro scalmanati cresciuti a odio e Santoro, che non riuscendo mai a vincere le elezioni ( e chi li vota?) si sono ridotti a festeggiare le dimissioni di una persona che invece le ha vinte tante volte. Quattro scalmanati che salutano come salvatore della patria un banchiere mai votato da nessuno (Monti), indicato da un comunista mai pentito di aver sostenuto le peggiori dittature del secolo scorso (Napolitano).

Allora ho deciso di scriverti, per ringraziarti, invece, dei vent'anni di libertà che ci hai regalato.

Ti ringrazio, perché scendendo in campo nel '94 ci hai salvato dalla "gioiosa macchina da guerra" che avrebbe voluto fare dell'Italia un paese governato da alcune procure. Le stesse che ti hanno perseguitato per vent'anni, e se adesso quei poteri sembrano aver vinto, sappi che non potranno avere la meglio come sarebbe stato vent'anni fa, perché nel frattempo le tue incredibili vicende ci hanno aperto gli occhi. Non praevalebunt.

Ti ringrazio, perché ci hai liberato dagli inciuci della Prima Repubblica, e ci hai fatto vedere che noi cittadini possiamo scegliere il nostro premier, e anche la coalizione che ci governa. E se ci stanno riprovando, le stesse facce di allora, a ripetere la storia – figliocci della "parte oscura" della DC – adesso siamo consapevoli del fatto che quella non è l'unica politica possibile.

Ti ringrazio perché ci hai fatto vedere che quelli del cosiddetto salotto buono del paese – a partire dai direttori del Corriere, di Repubblica, insieme a tanti sussiegosi e vuoti editorialisti, incapaci di costruire alcunché nella loro vita, e insieme a vili servi dei potenti, assoldati come giornalisti "anticasta" (ma la loro è la vera casta) – ecco, quelli del cosiddetto salotto buono sono solo vogliosi di potere, sprezzanti del popolo, e per loro è insopportabile che gente al di fuori della loro cerchia possa avere accesso alle istituzioni.

Per questo non ti hanno mai tollerato: tu non sei mai stato asservito a loro, non sei uno di loro, non sei quello che ha le parole giuste, le amicizie giuste, i vestiti giusti, i modi giusti, insomma, tutto giusto al posto giusto. Tu parli come uno di noi, e, paradossalmente, pur immensamente ricco, sei uno di noi. Per questo non ti tollerano.

Ti ringrazio perché hai cercato di salvare Eluana Englaro, con un coraggio che pure certi illustri prelati se lo sognano. Chi salva una vita, o cerca di salvarla, salva il mondo intero, e Dio te ne renderà merito. Solo tu avresti potuto farlo, quel tentativo disperato, e sta' certo che comunque in tanti non lo dimenticheremo mai, come non dimenticheremo il vile timore di tanti che sono pronti a riempirsi la bocca di parole in difesa della vita, e che allora, invece, erano atterriti dallo scontro con il compagno Napolitano.

Un grande cardinale ha spiegato che è meglio essere contestati che irrilevanti. Te lo voglio ripetere, in questa sera amara e dura, non per consolarti ma perché questa è la sorte di chi nella storia ci entra con tutti e due i piedi, e ci mette la sua faccia, sbagliando pure, e magari pure sbagliando tanto, ma mettendo in gioco tutto se stesso, come hai fatto tu, che di tanto puoi essere accusato ma non certo di irrilevanza.

In questi tre anni per fermarti hanno fatto di tutto, approfittando certo anche di tuoi errori, ma non è questo il punto: sei stato alla mercè delle procure, ti hanno origliato come neanche in Unione Sovietica, coperto di fango e svillaneggiato, poteri forti e circuiti mediatici e giudiziari che pur di farti fuori hanno messo in seria difficoltà il paese, e adesso, gli stessi, dicono di volere un altro governo per il bene dell'Italia. Quell'Italia che loro, e non tu, hanno gettato nel ridicolo agli occhi del mondo.

Voglio ringraziarti perché ti sei battuto come un leone, fino alla fine.

Abbiamo assistito obtorto collo ad un golpe. Non avresti potuto fare diversamente: saresti stato il capro espiatorio dello spread, dei mercati, e di tutte le altre diavolerie che hanno lanciato contro l'Italia per farti fuori, e farci fuori. Votare adesso, subito, avrebbe significato votare sotto le bombe, col terrorismo mediatico sul paese che sprofondava, e tutta la colpa sarebbe stata tua. La democrazia è stata momentaneamente sospesa.

Ma non finisce qua. Adesso comincia. Noi, intanto, teniamo gli occhi ben aperti, su Monti & C..

Per ora, un grande, grandissimo e affettuoso abbraccio: siamo in piedi sulle sedie, in tanti, a salutarti "o capitano mio capitano", ma a questo film, stavolta, un seguito ci sarà.

Assuntina Morresi


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lunedì 14 novembre 2011

Interessante per un percorso comune tra Cattolici

http://www.mauriziolupi.it/lupi/sites/default/files/Il%20Giornale_32.PDF


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CONSIDERAZIONI SU DIMISSIONI BERLUSCONI

Da il Sussidiario.net la mia intervista sulle dimissioni del Presidente Berlusconi.

DIMISSIONI BERLUSCONI/ 1. Lupi: Monti, il premier di Sarkozy e dei mercati
INT.Maurizio Lupi domenica 13 novembre 2011

Vicepresidente della Camera dei deputati, esponente di spicco del Pdl, grande esperienza politica e amministrativa, Maurizio Lupi sembra cogliere soprattutto in queste dimissioni del Governo di Silvio Berlusconi elementi che possono essere di grande riflessione, ma anche di crescita, di positività per la politica, per lo stesso Pdl. E per lo stesso Paese, perché si affermi una politica con la "p" maiuscola che guardi al bene comune di una intera società.

Onorevole Lupi, Silvio Berlusconi si è dimesso. Adesso che fase politica si apre in Italia con l'insediamento di un governo, tecnico o di emergenza o di unità nazionale, lo si chiami come si vuole?

Questa è una fase in cui la strada più lineare era quella di andare alle elezioni. E adesso occorrerà pur fare delle riflessioni, quando si è di fronte a una realtà come questa. Realtà in cui i mercati decidono i governi dei singoli Paesi, oppure il presidente francese, Nicolas Sarkozy, si permette di dire apertamente quale governo gli piacerebbe vedere in Italia. Qui occorrerà riflettere e discutere, tra tutti, sull'importanza della democrazia, sul valore della democrazia, che resta sempre la via maestra da seguire.
In questi giorni, nel mezzo di una crisi politica grave, il Pdl ha fatto un milione e duecentomila iscritti, che ci chiedevano di andare alle elezioni. Si è deciso per un bene superiore, di fronte a un'emergenza, per il bene comune di un Paese. Perché questo vale di più delle ragioni di un partito e degli stessi suoi iscritti ed elettori. C'è una sfida in atto, tra le ragioni della democrazia e quelle del mercato, dobbiamo fare i conti con il mercato. Adesso bisognerà ragionare sul valore della persona, innanzitutto, anche di fronte a poteri più forti.

E' su questo che avete ragionato nell'Ufficio di presidenza del Pdl?

Sono rimasto personalmente molto soddisfatto di questa riunione dell'Ufficio di presidenza, dove ognuno liberamente motivava le sue convinzioni, sia a favore delle elezioni, sia per una disponibilità verso il governo Monti. Alla fine siamo arrivati a una sintesi unitaria nell'offrire la disponibilità a un governo Monti verificando innanzitutto i contenuti di un governo di questo tipo. Poi vorremmo vedere i contenuti dell'eventuale azione di questo Governo, il programma, e cioè se è collegato alla lettera della Bce oppure va oltre. Infine, siccome i governi sono fatti da uomini in carne e ossa, occorrerà verificare anche i componenti di questo Governo.
In più bisogna fare un'altra considerazione, direi che esiste una pre-condizione: quella di avere il senso della responsabilità di arrivare a un armistizio tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione, senza più sentire i toni di insulti che si sono avuti oggi nel dibattito alla Camera, senza che vi siano più dimostrazioni ben organizzate di squallida contestazione per le strade. Qui non si apre una strada di "nuovi assetti politici", ma di ragionamenti comuni in una fase delicata per il Paese. Poi ognuno ritornerà nel suo posto di appartenenza.

Scusi, onorevole Lupi, perché si è arrivati a questo punto, alla caduta del Governo e alle dimissioni di Berlusconi?

Il tempo ci aiuterà a comprendere dove abbiamo sbagliato, quali responsabilità ci sono. Ma, ripeto, che occorrerà riflettere sull'intero contesto. Come è possibile che l'insieme dei cosiddetti "poteri forti" si coalizzino contro Berlusconi? Ma con quale criterio i mercati riescono dire che Berlusconi non è affidabile e invece Monti è affidabile? Su questi argomenti credo che debba esserci un terreno di riflessione comune sia alla maggioranza che all'opposizione. E penso che questo problema se lo debbano porre anche al di fuori dell'Italia. In Francia lo spread sta già saltando, le banche francesi sono in difficoltà. 
Vediamo che cosa farà Sarkozy se per caso la speculazione cambia obiettivo. Anche Angela Merkel alla fine dovrebbe farci un pensiero. Il problema che ci deve porre è perché c'è questo strapotere della finanza, che non guarda all'economia reale e nello stesso tempo c'è questa debolezza della politica.

Ormai c'è chi parla apertamente di "tramonto del berlusconismo", lei che ne pensa onorevole Lupi?

A me non piacciono gli "ismi", mi ricordano l'ideologia, gli ideologismi. Non mi piaceva quando si parlava di "berlusconismo". Silvio Berlusconi è una persona, viva e vegeta. Credo che in questo momento, con la nomina di Angelino Alfano (41 anni) a segretario, abbia fatto diventare il Pdl un vero partito. Mi interessano le persone e come affrontano la realtà, non gli "ismi". Esiste un progetto per questo partito. Devo anche aggiungere che non mi piacciono affatto i "coccodrilli" che leggo in giro. I "coccodrilli" si scrivono quando uno è morto.

C'è chi dice che questo "tramonto" si confonda con il "tramonto" della cosiddetta "seconda repubblica.

O forse nella trasformazione in "terza repubblica". Poi tutti potranno giudicare quale sia stata la migliore.

(Gianluigi Da Rold)

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domenica 13 novembre 2011

lo sguardo rivolto alla meta, a quel Dio che ci ha creato e, poiché ci ha fatto per sé (cfr S. Agostino, Conf. 1,1), è il nostro destino ultimo "

Ecco cosa ci interessa : il Destino!!

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 13 novembre 2011

[Video]

 

Cari fratelli e sorelle!

La Parola di Dio di questa domenica – la penultima dell'anno liturgico – ci ammonisce circa la provvisorietà dell'esistenza terrena e ci invita a viverla come un pellegrinaggio, tenendo lo sguardo rivolto alla meta, a quel Dio che ci ha creato e, poiché ci ha fatto per sé (cfr S. Agostino, Conf. 1,1), è il nostro destino ultimo e il senso del nostro vivere. Passaggio obbligato per giungere a tale realtà definitiva è la morte, seguita dal giudizio finale. L'apostolo Paolo ricorda che "il giorno del Signore verrà come un ladro di notte" (1 Ts 5,2), cioè senza preavviso. La consapevolezza del ritorno glorioso del Signore Gesù ci sprona a vivere in un atteggiamento di vigilanza, attendendo la sua manifestazione nella costante memoria della sua prima venuta.

Nella celebre parabola dei talenti – riportata dall'evangelista Matteo (cfr 25,14-30) – Gesù racconta di tre servi ai quali il padrone, al momento di partire per un lungo viaggio, affida le proprie sostanze. Due di loro si comportano bene, perché fanno fruttare del doppio i beni ricevuti. Il terzo, invece, nasconde il denaro ricevuto in una buca. Tornato a casa, il padrone chiede conto ai servitori di quanto aveva loro affidato e, mentre si compiace dei primi due, rimane deluso del terzo. Quel servo, infatti, che ha tenuto nascosto il talento senza valorizzarlo, ha fatto male i suoi conti: si è comportato come se il suo padrone non dovesse più tornare, come se non ci fosse un giorno in cui gli avrebbe chiesto conto del suo operato. Con questa parabola, Gesù vuole insegnare ai discepoli ad usare bene i suoi doni: Dio chiama ogni uomo alla vita e gli consegna dei talenti, affidandogli nel contempo una missione da compiere. Sarebbe da stolti pensare che questi doni siano dovuti, così come rinunciare ad impiegarli sarebbe un venir meno allo scopo della propria esistenza. Commentando questa pagina evangelica, san Gregorio Magno nota che a nessuno il Signore fa mancare il dono della sua carità, dell'amore. Egli scrive: "È perciò necessario, fratelli miei, che poniate ogni cura nella custodia della carità, in ogni azione che dovete compiere" (Omelie sui Vangeli 9,6). E dopo aver precisato che la vera carità consiste nell'amare tanto gli amici quanto i nemici, aggiunge: "se uno manca di questa virtù, perde ogni bene che ha, è privato del talento ricevuto e viene buttato fuori, nelle tenebre" (ibidem).

Cari fratelli, accogliamo l'invito alla vigilanza, a cui più volte ci richiamano le Scritture! Essa è l'atteggiamento di chi sa che il Signore ritornerà e vorrà vedere in noi i frutti del suo amore. La carità è il bene fondamentale che nessuno può mancare di mettere a frutto e senza il quale ogni altro dono è vano (cfr 1 Cor 13,3). Se Gesù ci ha amato al punto da dare la sua vita per noi (cfr 1 Gv 3,16), come potremmo non amare Dio con tutto noi stessi e amarci di vero cuore gli uni gli altri? (cfr 1 Gv 4,11) Solo praticando la carità, anche noi potremo prendere parte alla gioia del nostro Signore. La Vergine Maria ci sia maestra di operosa e gioiosa vigilanza nel cammino verso l'incontro con Dio.

Dopo l'Angelus

Cari amici,

Ricorre oggi la Giornata Mondiale del Diabete, malattia cronica che affligge molte persone, anche giovani. Prego per tutti questi fratelli e sorelle, e per quanti condividono ogni giorno la loro fatica; come pure per gli operatori sanitari e i volontari che li assistono.

Oggi la Chiesa in Italia celebra la Giornata del Ringraziamento. Guardando ai frutti della terra che anche quest'anno il Signore ci ha donato, riconosciamo che il lavoro dell'uomo sarebbe vano se Lui non lo rendesse fecondo. "Solo con Dio c'è futuro nelle nostre campagne". Mentre rendiamo grazie, impegniamoci a rispettare la terra, che Dio ci ha affidato.

Chers pèlerins francophones, le Seigneur nous invite aujourd'hui à reconnaître les dons qu'il nous a faits. Il confie à chacun la responsabilité de les faire fructifier pour qu'il soit le sel de la terre et la lumière du monde. Cette parole du Christ a guidé les travaux de la Deuxième Assemblée spéciale pour l'Afrique du Synode des Évêques. Je souhaite la donner à tous alors que je vais me rendre au Bénin pour affermir la foi et l'espérance des chrétiens d'Afrique et des Îles adjacentes. Je confie à votre prière ce voyage et les habitants du cher continent africain, particulièrement ceux qui connaissent l'insécurité et la violence. Que Notre Dame d'Afrique accompagne et soutienne les efforts de toutes les personnes qui œuvrent pour la réconciliation, la justice et la paix ! Avec ma bénédiction !

I welcome the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer, especially the large group of Filipino pilgrims!  In today's Gospel, the parable of the talents, Jesus invites us to reflect with gratitude on the gifts we have received and to use them wisely for the growth of God's Kingdom.  May his words summon us to an ever deeper conversion of mind and heart, and a more effective solidarity in the service of all our brothers and sisters.  Upon you and your families I invoke the Lord's blessings of wisdom, joy and peace!

Ein herzliches „Grüß Gott" sage ich allen Pilgern und Besuchern aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders verbinde ich mich mit den Gläubigen, die heute nachmittag an der Seligsprechung des Märtyrerpriesters Carl Lampert in Dornbirn Vorarlberg teilnehmen. In der dunklen Zeit des Nationalsozialismus ist an ihm das Wort des heiligen Paulus deutlich geworden: „Wir gehören nicht der Nacht und nicht der Finsternis" (1 Thess 5,5). In einem Verhör, das ihm die Freiheit in Aussicht stellte, konnte er voll Überzeugung bekennen: „Ich liebe meine Kirche. Ich bleibe meiner Kirche treu und auch dem Priesteramt. Ich stehe für Christus und liebe seine Kirche." Vertrauen wir uns der Fürsprache des neuen Seligen an, damit wir wie er einmal ganz teilnehmen dürfen an der Freude seines und unseres Herrn.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana del Ángelus. En la liturgia de hoy, la Palabra de Dios nos exhorta a la sobriedad, a la vigilancia y a una vida cristiana activa y diligente. Los dones que el Señor ha depositado en nosotros son un tesoro que hemos de enriquecer cada día, como tierra fértil que da buenos frutos, y contribuir así a la edificación de la Iglesia y de la sociedad. Que la Virgen María nos acompañe en este servicio a la obra salvadora de Cristo. Muchas gracias y feliz domingo.

Od srca pozdravljam i blagoslivljam hrvatske hodočasnike, a osobito obitelji iz Splita. Dok se bližimo kraju ove liturgijske godine, sjetite se da je Krist početak i svršetak, naša alfa i omega, naše sve. Njegovu vodstvu povjerite svoj život. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto di cuore e benedico tutti i pellegrini croati, particolarmente le famiglie di Split. Mentre ci avviciniamo alla fine di questo anno liturgico, ricordatevi che Cristo è l'inizio e il compimento, nostra alfa e omega, nostro tutto. Affidate la vostra vita alla sua guida. Siano lodati Gesù e Maria!]

Serdecznie pozdrawiam Polaków. Dzisiaj, z inicjatywy Stowarzyszenia Pomoc Kościołowi w Potrzebie, obchodzicie w Polsce Dzień Solidarności z Kościołem Prześladowanym. W tym roku, modlitwą i ofiarami wspieracie szczególnie Kościół w Sudanie. Życzę, by ten „Dzień" uwrażliwił wszystkich na dramat ludzkiej biedy i prześladowań, na potrzebę poszanowania godności osoby ludzkiej i prawa do wolności religijnej. Wszystkim, którzy włączają się w tę modlitwę z serca błogosławię.

[Saluto cordialmente i polacchi. Oggi, per iniziativa dell'Associazione "Aiuto alla Chiesa che Soffre", celebrate in Polonia la Giornata della solidarietà con la Chiesa perseguitata. Quest'anno, con le vostre preghiere e con le vostre offerte, sostenete in modo particolare la Chiesa in Sudan. Vi auguro che questa "Giornata" sensibilizzi tutti al dramma dell'umana povertà e delle persecuzioni, alla necessità del rispetto dell'umana dignità e del diritto di libertà religiosa. Benedico di cuore tutti coloro che si uniscono a questa preghiera.]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i giovani che hanno preso parte al Convegno promosso dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana. Saluto il Terz'Ordine dei Minimi di Pizzo Calabro, i partecipanti all'incontro formativo per le guide dei Santuari mariani, il gruppo della Polizia Municipale di Agropoli, i fedeli di Riccione, Romagnano, Afragola, e quelli di Inarzo, che celebrano il centenario della Dedicazione della chiesa parrocchiale. Un saluto anche al gruppo Autosport di Pistoia, come pure ai volontari del Banco Alimentare, che sabato 26 novembre faranno la "colletta alimentare". A tutti auguro una buona domenica e una buona settimana.

 

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana

   

sabato 12 novembre 2011

Pubblicata su Tempi (http://www.tempi.it)
Ennio Doris (Mediolanum): «La crisi italiana è stata causata dalle banche francesi e tedesche»

In
Cosa si nasconde davvero dietro la crisi finanziaria italiana? L'abbiamo chiesto a Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, che ai microfoni di Radio Tempi spiega perché, dietro la crisi che ha colpito l'Italia, si nasconde uno "scherzetto" architettato ad arte da Germania e Francia
Di Massimo Giardina
inEconomia [1]Radio Tempi [2]
10 Nov 2011
Autore:
Massimo Giardina
I mercati borsistici finanziari sono decisamente agitati. Nei giorni scorsi è stato pubblicato un documento a cura dell'European Banking Authority in cui sostanzialmente si penalizzano le banche italiane a cui si chiede una ricapitalizzazione molto forte. Misura eccessiva? Secondo Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Tempi, questa richiesta è soprattutto sbagliata ed è «contro gli interessi del sistema bancario italiano e del paese Italia».

Presidente, il nostro sistema finanziario deve vergognarsi rispetto alla Francia e alla Germania?
Le banche francesi e tedesche sono piene di titoli greci: i francesi ne detengono per 56 miliardi mentre in Germania per 40 miliardi. Le nostre banche ne hanno 4 miliardi. Il problema è che, con le nuove regole previste dall'Authority bancaria europea, i buoni del tesoro emessi dalla Grecia dovranno subire una svalutazione del 50 per cento se non maggiore. Quindi le banche francesi dovrebbero subire una diminuzione dei loro ratio (indici patrimoniali).


Come si stanno muovendo Merkel e Sarkozy?
Ci sono stati una serie di incontri bilaterali tra i due capi di stato. I francesi, per salvare le loro banche, volevano far intervenire direttamente il Fondo salva-Stati, ma il cancelliere tedesco si è opposto. Questo perché il fondo serve per salvare i paesi in difficoltà, mentre a ogni singolo paese tocca preoccuparsi delle proprie banche domestiche. Se la Francia si fosse mossa in questa direzione avrebbe visto abbassarsi il suo rating, che ad oggi continua a essere una tripla A.

E quindi? Cosa hanno inventato?
L'autorità bancaria europea ha deciso di calcolare il peso dei titoli di stato nel bilancio delle banche non più al valore storico, ma al valore di mercato (mark to market). La conseguenza è che i titoli emessi dalla Germania e dalla Francia in questo momento in cui la loro domanda è molto alta, vengono contabilizzati con dei valori superiori rispetto al loro prezzo di realizzo alla scadenza. Questa è una sopravvalutazione assolutamente fittizia, ma grazie a questo scherzo le banche tedesche e francesi possono compensare i minusvalori generati dai titoli greci presenti nei loro portafogli. La conseguenza è che alle banche di Francia e Germania è stato richiesto di ricapitalizzarsi per 9 miliardi di euro l'una e per 5 miliardi l'altra.

E l'Italia?
All'Italia invece è accaduto l'opposto. In questa tempesta i titoli italiani hanno perso valore. Anche questo però è fittizio perché i nostri titoli verrano rimborsati come gli altri, alla pari. In sostanza le banche franco tedesche registrano dei capital gain che svaniranno così come svaniranno le perdite fittizie dei Btp. Il punto dolente è che le banche italiane dovranno aumentare i propri capitali per 14 miliardi: più della somme richieste a Francia e Germania, che hanno invece problemi maggiori rispetto al nostro sistema bancario.


Si può dire che i titoli cosiddetti tossici siano diventati i Btp?
Paradossalmente è così, anche se in realtà non lo sono. Questo è un altro elemento atipico. I veri titoli tossici non sono presenti nel territorio italiano, ma lo sono in Francia e in Germania. Questo è assurdo, perché cioè che determina la bontà di un titolo è la sua liquidabilità, cioè la capacità di essere venduto nel mercato. Un titolo di stato ha una vendibilità immediata, mentre i veri titoli tossici sono illiquidi: nessuno li vuole.


Alla fine quali saranno gli effetti?
Che le banche italiane si guarderanno bene dal comprare titoli di stato italiani.

E chi li compra allora?
Questo è il punto. Quanto sta avvenendo è un vero e proprio attacco all'Italia attraverso un regolamento assurdo che favorisce taluni per penalizzare altri.
Le regole create negli ultimi quindici anni hanno creato degli effetti opposti alle intenzioni.

In che senso?
Le faccio un esempio. In questi giorni è stata salvata dal default la banca belga Dexia che vantava degli indici patrimoniali superiori alla media. Il punto nodale, come detto prima, è rappresentato dal fatto che Dexia deteneva parecchi titoli non liquidi nel proprio portafoglio. Questo è il vero problema. Quindi le banche italiane, che sono state le più prudenti poiché non hanno investito in titoli tossici e non hanno dovuto essere salvate da terzi, sono quelle che pagano di più. Direi che non è per nulla corretto.

Come spiega l'attacco all'Italia nei mercati finanziari e soprattutto qual è il modo per venirne fuori?
L'attacco al debito sovrano italiano è in realtà un attacco all'Euro. In Europa, sono i singoli Stati che emettono il debito, ma le banche centrali nazionali non ne sono più i prestatori d'ultima istanza perché hanno trasferito le funzioni a loro tipiche alla Bce, la quale non si muove con difficoltà per comprare i debiti di singoli stati. Faccio un esempio per chiarire questo punto. La Francia vanta rispetto agli Stati Uniti dei fondamentali migliori. Perché il debito d'oltralpe deve costare 1,5 per cento in più del debito emesso dalla Federal Reserve? La risposta è molto semplice: la Fed, al fine di tenere basso il valore dei tassi, ha comprato sul mercato valori ingenti di titoli americani. Per la Francia, la Bce non fa la stessa cosa.

Perché?
La Germania che gode dei tassi al due per cento, non vuole concorrenza. Ergo alla Francia manca l'acquirente di debito d'ultima istanza.


Quindi, come abbiamo sentito nei giorni scorsi, non c'è futuro per l'Euro?
Ci vuole un governo centrale, una guida. Dobbiamo dire che il re è nudo.
L'Euro così costituito è un errore, le singole macchine viaggiano senza la ruota di scorta, gli Stati mancano del fornitore del credito di ultima istanza. Aveva ragione Tremonti quando caldeggiava l'introduzione dell'Eurobond.

Data questa situazione, quali possibili scenari si prospettano?
Il primo è più drammatico per le conseguenze che genererebbe: si scioglie l'Euro.
Una seconda ipotesi, a mio avviso irrealizzabile, riguarda la creazione di un governo centrale europeo. Non ci credo perché i tedeschi e i francesi non rinunceranno mai alla loro indipendenza. Una terza ipotesi è rappresentata dalla germanizzazione dei paesi mediterranei. I benefici andranno a loro e noi saremo cornuti e mazziati. Anzi lo siamo già.
Twitter: @giardser


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domenica 6 novembre 2011

Saremo giudicati sull'Amore che daremo al bisognoso cioè a Lui.
Bellissimo questo ritorno all'origine di ciò che ci origina e ci dà vita lo Spirito d'Amore che è dono di Dio e che se chiediamo certamente riceviamo senza misura. Fantastico!
Pensiamo questa settimana che ci avvicina alla festa di Cristo re! Saremo giudicati se avremo Olio cioè l 'Amore!

2011-11-06 Radio Vaticana

Cari fratelli e sorelle! Le Letture bibliche dell'odierna liturgia domenicale ci invitano a prolungare la riflessione sulla vita eterna, iniziata in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Su questo punto è netta la differenza tra chi crede e chi non crede, o, si potrebbe ugualmente dire, tra chi spera e chi non spera. Scrive infatti san Paolo ai Tessalonicesi: «Non vogliamo lasciarvi nell'ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza» (1 Ts 4,13). La fede nella morte e risurrezione di Gesù Cristo segna, anche in questo campo, uno spartiacque decisivo. Sempre san Paolo ricorda ai cristiani di Efeso che, prima di accogliere la Buona Notizia, erano «senza speranza e senza Dio nel mondo» (Ef 2,12). Infatti, la religione dei greci, i culti e i miti pagani, non erano in grado di gettare luce sul mistero della morte, tanto che un'antica iscrizione diceva: «In nihil ab nihilo quam cito recidimus», che significa: «Nel nulla dal nulla quanto presto ricadiamo». Se togliamo Dio, se togliamo Cristo, il mondo ripiomba nel vuoto e nel buio. E questo trova riscontro anche nelle espressioni del nichilismo contemporaneo, un nichilismo spesso inconsapevole che contagia purtroppo tanti giovani.

Il Vangelo di oggi è una celebre parabola, che parla di dieci ragazze invitate ad una festa di nozze, simbolo del Regno dei cieli, della vita eterna (Mt 25,1-13). E' un'immagine felice, con cui però Gesù insegna una verità che ci mette in discussione; infatti, di quelle dieci ragazze: cinque entrano alla festa, perché, all'arrivo dello sposo, hanno l'olio per accendere le loro lampade; mentre le altre cinque rimangono fuori, perché, stolte, non hanno portato l'olio. Che cosa rappresenta questo «olio», indispensabile per essere ammessi al banchetto nuziale? Sant'Agostino (cfr Discorsi 93, 4) e altri antichi autori vi leggono un simbolo dell'amore, che non si può comprare, ma si riceve come dono, si conserva nell'intimo e si pratica nelle opere. Vera sapienza è approfittare della vita mortale per compiere opere di misericordia, perché, dopo la morte, ciò non sarà più possibile. Quando saremo risvegliati per l'ultimo giudizio, questo avverrà sulla base dell'amore praticato nella vita terrena (cfr Mt 25,31-46). E questo amore è dono di Cristo, effuso in noi dallo Spirito Santo. Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita.

A Maria, Sedes Sapientiae, chiediamo di insegnarci la vera sapienza, quella che si è fatta carne in Gesù. Lui è la Via che conduce da questa vita a Dio, all'Eterno. Lui ci ha fatto conoscere il volto del Padre, e così ci ha donato una speranza piena d'amore. Per questo, alla Madre del Signore la Chiesa si rivolge con queste parole: "Vita, dulcedo, et spes nostra". Impariamo da lei a vivere e morire nella speranza che non delude.

APPELLO

Seguo con apprensione i tragici episodi che si sono verificati nei giorni scorsi in Nigeria e, mentre prego per le vittime, invito a porre fine ad ogni violenza, che non risolve i problemi, ma li accresce, seminando odio e divisione anche fra i credenti.

Dopo Angelus

Je salue cordialement les pèlerins francophones. Dans l'évangile de ce dimanche, le Seigneur nous invite à la vigilance du cœur pour savoir chercher et reconnaître chaque jour sa présence. Face aux incertitudes de l'existence, n'ayons pas peur de nous en remettre à Lui. Donnons-lui la première place dans notre vie, et nous marcherons avec assurance vers le bonheur éternel. Que la Vierge Marie nous accompagne sur le chemin de la foi et de l'espérance ! Je vous bénis de grand cœur.

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this Angelus. In today's Gospel, Jesus invites us to be prepared, like the wise maidens, for the definitive encounter with him who will come to complete his work of salvation at the end of time. May the light of faith always guide us and may the gift of Christian love grow strong in our hearts and in our deeds as we journey to the eternal wedding feast. I wish you all a pleasant stay in Rome, and a blessed Sunday!

Ganz herzlich grüße ich alle Pilger und Besucher deutscher Sprache, heute besonders den Tölzer Knabenchor und seine Begleiter. Im Monat November denken wir gerne an unsere Verstorbenen. Wir hoffen, daß der Tod nicht das Ende ist, da Gott nicht aufhört, jeden Menschen in seiner Einzigartigkeit zu lieben. Diese Hoffnung ist wie das Licht der Jungfrauen im heutigen Evangelium. Wir leben in der Erwartung, Christus, dem Licht des Lebens, zu begegnen. Diese Spannung soll nicht in der Routine des Alltags erlöschen. Bitten wir den Herrn, daß wir auf das Öl in unseren „Lampen" achten und beständig bleiben im Gebet, im Hören des Wortes Gottes, im Empfang der Sakramente, damit wir einst am himmlischen Hochzeitsmahl teilnehmen dürfen. Gottes Geist geleite euch auf allen euren Wegen.

Saludo a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana, en particular a los fieles de la parroquia de San Agustín, de Guadalix, España, de la Arquidiócesis de Maracaibo y la Diócesis de Cabimas, Venezuela, acompañados por sus Obispos. La liturgia de este día nos hace una invitación a vivir la sabiduría de la vigilancia, para entrar en el banquete eterno. El encuentro con Dios, no se improvisa, es algo que debe recorrer la vida entera. A Dios "le encuentran los que le buscan". Recuerdo, que mañana hace un año, en Barcelona, tuve la alegría de dedicar la Basílica de la Sagrada Familia, admirable suma de técnica, belleza y fe, que concibió el Siervo de Dios Antonio Gaudí, genial arquitecto. Bon diumenge. Feliz domingo a todos.

Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, em particular os membros do Instituto das Filhas do Sagrado Coração de Jesus, que vieram do Brasil em peregrinação aos lugares de origem da fundadora, Santa Teresa Verzeri, no décimo aniversário da sua canonização. Desejo abundantes graças divinas, às suas filhas e irmãs espirituais e aos seus devotos, para construírem a vida sobre aquela rocha firme que é Cristo vivo na sua Igreja. Deus a todos guarde e abençoe!

Lepo pozdravljam slovenske vernike iz Šmartnega v Tuhinju! Naj vas to vaše romanje okrepi, da boste prinašali v svoje okolje močno luč vere in krščanske ljubezni in boste tako vedno pripravljeni na srečanje z nebeškim Ženinom. Naj bo z vami moj blagoslov!
[Saluto cordialmente i fedeli sloveni da Šmartno v Tuhinju! Questo vostro pellegrinaggio vi rafforzi affinché portiate nei vostri ambienti la forte luce della fede e dell'amore cristiano, per essere sempre pronti ad accogliere lo Sposo celeste. Vi accompagni la mia Benedizione!]

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. W dzisiejszej Ewangelii Chrystus przypomina nam: „Czuwajcie, bo nie znacie dnia, ani godziny" (Mt 25, 13). Idąc za przykładem świętych czuwajmy, aby nie gasły lampy naszej wiary i miłości. Wówczas będziemy mogli wyczekiwać nieznanego dnia i godziny przyjścia Pana bez lęku, a z nadzieją i pokojem. Niech Bóg wam błogosławi!
[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Nel Vangelo di oggi Cristo ci ricorda: "Vegliate, perché non sapete né giorno né l'ora" (Mt 25, 13). Seguendo l'esempio dei Santi vegliamo, affinché non si spengano le lampade della nostra fede e dell'amore. Allora potremo attendere il giorno ignoto e l'ora della venuta del Signore senza timore, ma con la speranza e con la pace. Dio vi benedica!]

Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare al gruppo di Veruno, con il Sindaco e altri amministratori, come pure ai fedeli provenienti da Rieti e da Piedimonte di Barano d'Ischia. Il pensiero oggi non può non andare alla città di Genova, duramente colpita dall'alluvione. Assicuro la mia preghiera per le vittime, per i familiari e per quanti hanno subito gravi danni. La Madonna della Guardia sostenga la cara popolazione genovese nell'impegno solidale per superare la prova. A tutti voi, cari pellegrini, auguro una buona domenica.



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