mercoledì 28 agosto 2013

anche tutta la realtà religiosa cristiana dice di non attaccare!!


Siria: il patriarca Gregorio III condanna un eventuale attacco Usa

"Ascoltiamo l'appello del Papa per la pace in Siria. Se i Paesi occidentali vogliono creare una vera democrazia devono costruirla con la riconciliazione, con il dialogo fra cristiani e musulmani, non con le armi. L'attacco pianificato dagli Stati Uniti è un atto criminale, che mieterà altre vittime, oltre alle migliaia di questi due anni di guerra. Ciò farà crollare la fiducia del mondo arabo verso il mondo occidentale". È quanto afferma all'agenzia AsiaNews Gregorio III Laham, patriarca greco-cattolico di Antiochia, di tutto l'Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme dei Melchiti. L'appello giunge a poche ore dalle voci di un attacco imminente degli Stati Uniti contro Damasco. L'operazione è appoggiata da altri Paesi: Francia, Gran Bretagna, Turchia e Lega Araba. In questi giorni il prelato ha diffuso in tutte le parrocchie della Siria l'appello pronunciato lo scorso 25 agosto da Papa Francesco. "La voce dei cristiani - afferma il patriarca - è quella del Santo Padre. In questo momento occorre essere pragmatici. La Siria ha bisogno di stabilità e non ha senso un attacco armato contro il governo". Gregorio III si domanda: "Quali sono le parti che hanno condotto la Siria a questa linea rossa? Chi ha portato la Siria a questo punto di non ritorno? Chi ha creato questo inferno in cui vive da mesi la popolazione?". "Ogni giorno - spiega - in Siria entrano estremisti islamici provenienti da tutto il mondo con l'unico intento di uccidere e nessun Paese ha fatto nulla per fermarli, anzi gli Stati Uniti hanno deciso di inviare ancora più armi". Il prelato sottolinea che l'attacco pianificato dagli Usa colpirà soprattutto la popolazione siriana e non è meno grave dell'uso di armi chimiche. Secondo il patriarca, i Paesi occidentali continuano a sostenere un opposizione che non esiste, che non ha alcuna autorità sul campo. "I lavori per la conferenza di Ginevra 2 - sottolinea - sono fermi. La parola dialogo è ormai dimenticata. Per mesi i Paesi occidentali hanno perso tempo a discutere, mentre la gente moriva sotto le bombe di Assad e per gli attacchi degli estremisti islamici di al-Qaeda". Gregorio III avverte che una eventuale vittoria degli islamisti darà vita a un Paese diviso in piccole enclavi, confinando i cristiani in un ghetto. "La nostra comunità si riduce ogni giorno. I giovani fuggono, le famiglie abbandonano le loro case e i loro villaggi". Per il prelato "la scomparsa dei cristiani è un pericolo non solo per la Siria, ma per tutta l'Europa". "La nostra presenza - afferma - è la condizione essenziale per avere un islam moderato, che esiste grazie ai cristiani. Se noi andiamo via, non potrà esservi in Siria alcuna democrazia. Tale tesi è sostenuta anche dagli stessi musulmani, che temono la follia islamista. In molti affermano che non si può vivere dove non vi sono i cristiani". (R.P.)

Non ancora azioni militari!

Una vera decisione deve essere davvero ragionata considerando tutti i fattori in ballo!
 da questi ultimi articoli raccolti che ci sembrano più obbiettivi ci pare che la soluzione operativa di distruggere particolari siti deve ancora non essere òpresa perché le indagini sono ancora in corso da parte dell' Onu e margini di una trattativa  diplomatica ancora possibili!

L'OSSERVATORE ROMANO Edizione quotidiana


Fuoco incrociato sulle ispezioni dell'Onu in Siria

Damasco, 27. Mentre l'avvio dell'ispezione dell'Onu sul presunto uso di armi chimiche in Siria viene segnato da spari, per fortuna senza vittime, di cecchini non identificabili, i toni si fanno sempre più drastici. Così che l'azione delle Nazioni Unite appare sottoposta a una sorta di fuoco incrociato, reale e diplomatico. Infatti diversi attori internazionali sembrano ormai considerare l'ispezione non più determinante, sebbene il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, abbia dichiarato che già sono stati recuperati "elementi di grande valore".
L'intervento armato di alcuni Paesi si profila così come una possibilità concreta. Forte preoccupazione per una simile deriva del già drammatico conflitto siriano viene espressa da alcuni Governi, oltre che dalla società civile e dalle comunità religiose. Sembra ormai declinare, però, anche il residuo impegno a organizzare la già più volte rinviata conferenza di pace, la cosiddetta Ginevra 2, per la quale si erano spesi congiuntamente Russia e Stati Uniti. Questi hanno annullato il previsto incontro di domani all'Aja con i russi motivando la decisione con "le consultazioni in corso per trovare una risposta appropriata dopo l'attacco con armi chimiche in Siria, il 21 agosto". Il vice ministro degli Esteri russo, Ghennadi Gatilov, ha espresso rammarico per la decisione, definita incresciosa e unilaterale, ricordando che "l'elaborazione dei parametri per la soluzione politica in Siria sarebbe molto utile proprio ora in cui su questo Paese incombe un'azione militare".
In precedenza, il segretario di Stato, John Kerry, aveva dichiarato che a Washington non hanno dubbi sul fatto che il presidente siriano Bashar Al Assad sia responsabile di un attacco con gas nervino alla periferia di Damasco il 21 agosto. Kerry ha aggiunto che il presidente Barack Obama sta valutando risposte. La stampa statunitense parla di un attacco aereo - definito limitato, come sempre si fa in questi casi - contro basi militari siriane, che dovrebbe anche svolgere una funzione deterrente, mantenendo però gli Stati Uniti estranei alla guerra civile in Siria.
La Russia continua ad ammonire sulle conseguenze "estremamente gravi" di un simile sviluppo. Per il ministro degli esteri, Serghei Lavrov, sarebbe una "grossolana violazione" del diritto internazionale, mentre il presidente Vladimir Putin ha ribadito che non ci sono prove che l'attacco del 21 agosto sia attribuibile ad Assad.

da Avvenire: Mauro: fuori dalla Siria anche con l'ok dell'Onu

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il carisma spiega

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: "Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti". Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

da : L.Giussani, "un evento reale nella vita dell' uomo"

-" la vera fatica è la memoria"..<<la storia-dice Peguy- consiste nel passare lungo l'avvenimento.La memoria consiste essenzialmente, essendo dentro l'avvenimento, prima di tutto nel non uscirne, nel restarvi,nel risalilrlo internamente>> (pag 269)