domenica 26 agosto 2012

Unitá tra le forze cattoliche non divisione

Vittadini: «Accuse a Formigoni? Immotivate, grazie a lui milioni di persone stanno meglio»

Pubblichiamo alcuni stralci di un'intervista rilasciata da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, a "Il Giorno", uscita oggi.

Le inchieste giudiziarie e ancora di più i viaggi forse a scrocco e certi atteggiamenti del governatore (Roberto Formigoni) hanno imbarazzato molti ciellini, compreso lei pare…
Mi sembra che lo stesso Formigoni abbia chiesto scusa, proprio qui a Rimini, per certi comportamenti discutibili.

Ma è vero che lei non voleva che Formigoni parlasse al Meeting?
Io volevo che Formigoni parlasse al Meeting del modello Lombardia, certo che sì.

Però magari non voleva che parlasse dei suoi guai giudiziari, delle preghiere per lui del Papa, degli attacchi quotidiani a chi lo accusa…
Passaggi infelici a mio avviso. Io sono suo amico da più di 30 anni e l'amicizia varrà per tutta la vita. Amico per me è chi ha coraggio di suggerire e correggere, senza abbandonare mai. Altrimenti è un connivente.

E da amico cosa gli suggerisce ancora?
Che ad attacchi rispetto al suo operare come amministratore pubblico non motivati nei fatti deve rispondere coi fatti, non con altre polemiche.

E cioè?
Premesso che io credo che l'inchiesta giudiziaria dimostrerà la sua innocenza sul piano penale, il migliore sfogo che Formigoni può fare è spiegare come grazie a lui e al suo buon governo in Lombardia milioni di persone stanno meglio.

Esagerato…
No, se vuole posso riempirle il giornale con dati e numeri verificabili.

Faccia un solo esempio…
La sanità, salasso dei conti italiani: in Lombardia costa il 4,7% contro il 7% che è il dato nazionale. E pensi – e qui sgretolo un luogo comune – che la Lombardia è settima tra le regioni per la presenza del privato, inferiore rispetto all'Emilia.

Senta, lei dice che Formigoni non è il capo politico di Cl,  ma allora chi è che comanda?
Cl è un movimento di educazione alla fede guidato da don Carron; le opere e la politica sono responsabilità di chi le fa, non del movimento, come invece capita in altre esperienze anche cattoliche.


Categorie: Interni
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Davvero l'uomo è rapporto con l'infinito: documentato da questo meeting

Meeting, ecco il titolo dell'edizione XXXIV: "Emergenza uomo"

Pubblichiamo il comunicato finale della XXXIII edizione del Meeting di Rimini che annuncia il titolo della manifestazione dell'anno prossimo.

"La considerazione dell'uomo come creatura […] – ci ha scritto Benedetto XVI nel suo messaggio autografo – implica un riferimento essenziale a qualcosa d'altro o meglio, a Qualcun altro" che "non solo non nasconde o diminuisce, ma rivela in modo luminoso la grandezza e la dignità suprema dell'uomo". Il Santo Padre ci ha invitato in apertura del Meeting a purificarci dai "falsi infiniti", di cui il cuore dell'uomo si riempie, per scoprire "la dimensione più vera dell'esistenza umana".

Una gratitudine e commozione che ci ha accompagnato lungo questi sette giorni: 98 incontri con 271 relatori, 9 mostre, 21 spettacoli, 800 mila presenze, da 40 paesi diversi. L'esperienza di queste giornate, i fatti accaduti, il popolo del Meeting, hanno mostrato che è possibile vivere questa dimensione dell'esistenza umana, testimoniando che il rapporto con l'infinito, al quale ogni uomo anela, non è questione spiritualistica per addetti ai lavori o per persone "pie", ma un fattore essenziale per vivere ogni aspetto della vita con verità.

"Nulla allora è banale o insignificante nel cammino della vita e del mondo. L'uomo è fatto per un Dio infinito che è diventato carne, che ha assunto la nostra umanità per attirarla alle altezza del suo essere divino", ha scritto ancora Benedetto XVI. Un infinito fattosi carne, presente in tutte le circostanze della vita: per questo tutto ci interessa, per questo ci siamo confrontati con personalità istituzionali e con uomini di altre culture e di altre religioni, come la compagnia libanese protagonista dello spettacolo inaugurale; per questo abbiamo proposto una lettura nuova di Dostoevskij, un modo nuovo di guardare al rock'n'roll, come accaduto in due delle mostre più seguite di questo Meeting. E poi la mostra "L'imprevedibile istante. Giovani per la crescita": ragazzi che hanno raccontato a migliaia e migliaia di persone che è possibile non lasciarsi abbattere dalle circostanze, ma rinascere e costruire in ogni momento, riscoprendo la natura profonda del proprio io come desiderio insopprimibile di bene.

Ancora una volta, negli spettacoli e negli appuntamenti dedicati alla letteratura e all'arte, abbiamo scoperto che sull' "aspirazione al bello che abita nelle profondità di ogni cuore umano", come ha detto l'artista libanese Ivan Caracalla, è possibile incontrarsi con chiunque. Alla politica abbiamo chiesto e chiediamo un'unica cosa, la libertà, cioè che non venga soffocata e ostacolata questa necessità dell'uomo di vivere all'altezza dei suo desideri e di costruire opere che siano "forme di civiltà nuova" (Giovanni Paolo II); un civiltà nuova che sono stati i 4000 volontari (750 durante il pre meeting, 3393 durante il Meeting): volti, facce, sguardi che hanno mostrato a tutti che spendersi per l'ideale realizza una pienezza umana. "E' nell'incontro con Gesù che emerge la nostra vera statura, la statura dell'uomo e del suo desiderio, di quella nostalgia di assoluto che percorre le culture umane", ha ricordato nell'incontro sul tema del Meeting Javier Prades.

Come accade ogni anno, in tanti hanno riconosciuto la ricchezza di questa esperienza e il suo valore come contributo al mondo: "un patrimonio di risorse e di energie indispensabile", ha scritto il presidente Napolitano nel suo messaggio. "Il Meeting è una scuola", ci ha detto un ospite, per imparare a essere uomini, per imparare che l'esperienza religiosa ha a che fare con tutta la vita, per imparare il rispetto per la funzione che il potere ha di costruire il bene comune, per imparare a uscire dal "bunker" dell'indifferenza, scoprendo che tutto, dalla libertà religiosa alle neuroscienze, dai problemi economici alle grandi questioni democratiche internazionali, c'entra con la vita dell'uomo.

Questa è la nostra strada, questo è il cammino che vogliamo continuare a percorrere, testimoniando ciò che abbiamo incontrato e che genera ciò che abbiamo visto in questi giorni. Nella società in cui viviamo è urgente l'esigenza di ridare un'identità chiara all'io, protagonista nella vita e costruttore di storia; per questo il titolo della XXXIV edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli, che si terrà dal 18 al 24 agosto 2013, sarà: "Emergenza uomo"


Categorie: Cultura
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