sabato 27 aprile 2013

Femen con acqua santa contro arcivescovo Bruxelles | Tempi.it

Femen aggrediscono a seno nudo e con l'acqua santa l'arcivescovo di Bruxelles (che si mette a pregare) Video

femen-Andre-Joseph Leonard"Armate" di acqua santa e a seno scoperto, alcune attiviste del gruppo Femen hanno attaccato a Bruxelles l'arcivescovo Andre-Joseph Leonard, capo della Chiesa cattolica belga. Sul sito del movimento femminista nato in Ucraina e con seguaci in mezzo mondo si spiega che in questo modo le attiviste della divisione belga di Femen hanno voluto protestare contro l'omofobia nella Chiesa. Simbolico il giorno scelto. L'aggressione di protesta si è svolta ieri, quando in Francia sono stati legalizzati i matrimoni omosessuali.

Il prelato stava tenendo una lezione all'Università Ulb di Bruxelles, tra le più importanti istituzioni accademiche del paese, quando alcune ragazze gli sono piombate addosso urlando slogan contro l'omofobia e accusando la Chiesa di ipocrisia. Nel loro comunicato, le Femen hanno definito la lezione dell'arcivescovo una «sessione di propaganda pubblica di odio e fanatismo religioso». Monsignor Leonard, colto di sorpresa, non ha opposto resistenza e si è messo a pregare. Prima di essere allontanate dalla sicurezza, le ragazze sono riuscite a versargli addosso diverse bottigliette di acqua santa.

Le Femen hanno, poi, ribadito di opporsi «alla propaganda religiosa di violenza e omofobia e ai tentativi della Chiesa di riprendere la sua influenza distruttiva sulle donne e la società in generale».


Categorie: Esteri
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Qualcuno che ci capisce!!

lunedì 8 aprile 2013

Tracce N.4, Aprile 1999 - La gratitudine di Buenos Aires

Tracce N.4, Aprile 1999 - La gratitudine di Buenos Aires

La gratitudine di Buenos Aires

Jorge Mario Bergoglio
Argentina - Evento culturale
L'intervento dell'Arcivescovo della capitale durante la presentazione dell'edizione in lingua spagnola de Il senso religioso di don Giussani. Le domande del cuore, la ragione aperta al Mistero e lo stupore di un incontro

Illustrissimo Signor Consigliere della Nunziatura Apostolica monsignor Luigi Bianco, Signor Segretario del Culto della Nazione dottor Juan José Laprovita, Signore e Signori, buona sera. Nel presentare il libro di monsignor Luigi Giussani Il senso religioso non compio un gesto di protocollo formale, e neppure ciò che potrebbe apparire come una semplice curiosità scientifica davanti a una messa a fuoco dell'esposizione della nostra fede. Innanzitutto compio un doveroso atto di gratitudine. Da molti anni gli scritti di monsignor Giussani hanno ispirato la mia riflessione, mi hanno aiutato a pregare e per questo oggi vengo a dare questa testimonianza. Mi hanno insegnato a essere un cristiano migliore.

domenica 7 aprile 2013

Cosa possiamo scorgere in questi preludi di accordi tra il Pd e Pdl

La chiarezza e la semplicità della posizione di Berlusconi in campagna elettorale ha ricompattato il centro destra sbaragliando per l'ennesima volta ogni previsione di vittoria pre elettorale già in tasca .
Il tentativo di Monti di erodere dal centro e risucchiare le forze riformiste da i 2 poli è fallito per una anacronistica visione politica centrista suscitando nostalgie passate anche nel centro destra .
La rabbia anarchica movimentista tecnologizzata priva di tradizione e storia valoriale popolare è confluita nel M5S incapace di elaborare un progetto unitario responsabile perché non in grado di collocarsi concretamente in uno dei 2 prevalenti orientamenti Europei : quello progressista e quello popolare.

In questo scenario la pressione alla responsabilità nel senso di un provocazione ad un atteggiamento problematico risolutivo ha spinto le forze sane del paese ad un processo pasquale di purificazione dall'ideologia facendo emergere una nuova prospettiva bipolare sana e futuribile per il paese che se ben giocata nei prossimi mesi attraverso l'affronto dei problemi unitari emergenti, potrà ridefinire gli assetti di una democrazia dell' alternanza con la caratteristica comune di una maggiore accettabilità sul piano di una identità diversa .


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venerdì 5 aprile 2013

 «Veniamo anche noi con te»

un ritorno alla normalità ma con dentro il cuore una nostalgia di Lui.
Rimanere insieme oramai.. per sempre.
Troppo bella la storia con Lui, ma ora dove è? Dove sei?
Il capo Pietro, così investito di autorità da Lui, ma senza Lui ora cosa è?
troppo bello è stato stare con Lui, passare la storia con Lui ma alla fine se ne è andato, alla fine non abbiamo ben capito..
Tuttavia vogliamo stare con il capo anche se lui non c'è. Troppo bello è stato.

Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». 

Ma riaccade, all'alba forse, ma riaccade, i segni di riportarci a cenare con lui anzi una cena che inizi   e non tramonterà più per tutto il giorno che viene perché i pesci saranno tanti e saranno per una festa continua.
strano, una cena iniziata la mattina..

«Portate un po’ del pesce che avete preso ora»

ci dà il gustodi pensare che il lavoro ed il risultato dipenda noi, ma non è così. Collaborare significa dentro una volontà Sua

L'Osservatore Romano, La pace non ha prezzo

Una spiegazione semplice, per tutti, su cosa sia il nesso che va dallo stupore alla pace..!!

La pace non ha prezzo

Messa del Pontefice a Santa Marta

La pace non si compra nè si vende: è un dono di Dio. E lo dobbiamo chiedere. Lo ha ricordato  Papa Francesco giovedì mattina, 4 aprile, parlando  dello "stupore" manifestato dai discepoli di Emmaus davanti ai miracoli di Gesù. L'occasione è stata il commento del brano evangelico di Luca (24, 35-48), proclamato nella liturgia della consueta messa mattutina nella cappella della Domus Sanctae Marthae, alla presenza di dipendenti vaticani, questa mattina una cinquantina di responsabili e operatori della Tipografia Vaticana.

«I discepoli che sono stati testimoni della guarigione dello storpio e adesso vedono Gesù — ha detto il Pontefice — sono un po' fuori di sé, ma non per una malattia mentale: fuori di sé per lo stupore». Ma cos'è questo stupore? «È qualcosa — ha detto il Santo Padre — che fa sì che siamo un po' fuori di noi, per la gioia: questo è grande, è molto grande. Non è un mero entusiasmo: anche i tifosi nello stadio sono entusiasti quando vince la loro squadra, no? No, non è un entusiasmo, è una cosa più profonda: è lo stupore che viene quando ci incontriamo con Gesù».

Questo stupore, ha spiegato il Pontefice, è l'inizio «dello stato abituale del cristiano». Certamente, ha fatto notare, non possiamo vivere sempre nello stupore, ma questa condizione è l'inizio che permette di lasciare «l'impronta nell'anima, e la consolazione spirituale». Infatti, lo stato del cristiano deve essere la consolazione spirituale, nonostante i problemi, i dolori, le malattie. «L'ultimo scalino della consolazione — ha detto il Papa — è la pace: si incomincia con lo stupore, e il tono minore di questo stupore, di questa consolazione è la pace». Il cristiano, pur nelle prove più dolorose, non perde mai «la pace e la presenza di Gesù» e con «un po' di coraggio, possiamo dirlo al Signore: "Signore, dammi questa grazia che è l'impronta dell'incontro con te: la consolazione spirituale"». E, soprattutto, ha sottolineato, «mai perdere la pace». Guardiamo al Signore, il quale  «ha sofferto tanto, sulla Croce, ma non ha perso la pace. La pace, questa, non è nostra: non si vende né si compra». È un dono di Dio che dobbiamo chiedere. La pace è come «l'ultimo scalino di questa consolazione spirituale, che incomincia con lo stupore di gioia». Per questo, non dobbiamo farci «ingannare dalle nostre o da tante altre fantasie, che ci portano a credere che queste fantasie siano la realtà». Infatti, è più cristiano «credere che la realtà non possa essere tanto bella». Il Papa ha concluso chiedendo la grazia della consolazione spirituale e della pace, che «incomincia con questo stupore di gioia nell'incontro con Gesù Cristo».

Insieme con il Pontefice hanno concelebrato, tra gli altri, i salesiani don Sergio Pellini, direttore generale della Tipografia Vaticana Editrice L'Osservatore Romano, e don Marek Kaczmarczyk, direttore commerciale. Erano presenti anche  Domenico Nguyen Duc Nam, direttore tecnico, Antonio Maggiotto e Giuseppe Canesso.

 

5 aprile 2013



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